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Isabella Rossellini, con i corti sul sesso animale, mostra che siamo animali più di quanto accettiamo
Se fossi ape, libellula, lucciola, mosca, mantide religiosa, lumaca, ragno, verme che forma avrei, e come questa forma entrerebbe in contatto con l’altro, entrerebbe nell’altro? Come farei sesso, o come farei l’amore, e perché lo farei, cosa mi piacerebbe? È a queste domande che, mescolando mondi onirici a una forma di divulgazione quasi infantile, Isabella Rossellini risponde con le serie di cortometraggi “Green Porno”, “Seduce me” e “Mammas”, in cui espande la sua – e di rimando la nostra – identità in una sorta di allegra perversione priva di giudizi.
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“Una spiegazione per tutto” è il ritratto di un’Europa spaccata in due, incapace di comunicare
“Una spiegazione per tutto”, la nuova pellicola del regista ungherese Gábor Reisz, presentata alla 80° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove ha vinto il premio Orizzonti come miglior film, recupera la funzione politica del cinema mostrandoci un’Europa divisa e incapace di confrontarsi. È una polarizzazione affettiva, più che ideologica, determinata non tanto dalla condivisione di idee e progetti, quanto da un sentimento di avversione totale per la parte opposta che ci impedisce di trovare punti in comune.
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